Vediamo quali sono le giuste pratiche da seguire per una corretta alimentazione dei bovini da latte utilizzati per la produzione di Parmigiano-Reggiano
Per vacche da latte si intendono i bovini in lattazione, quelli in asciutta e le manze dal sesto mese di gravidanza. La loro alimentazione si basa soprattutto sull'impiego di foraggi locali. Nella razione giornaliera, almeno la metà della sostanza secca dei foraggi deve essere costituita da fieni. La razione di base, costituita dai foraggi, deve essere integrata con mangimi in grado di bilanciare l'apporto dei vari nutrienti della dieta. La sostanza secca dei mangimi nel complesso non deve superare quella apportata dai foraggi. Non possono essere somministrati alle vacche da latte alimenti che possono trasmettere aromi e sapori anomali al latte e alterarne le caratteristiche, alimenti che rappresentano fonti di contaminazione o in cattivo stato di conservazione.
FORAGGI
Gli elementi cardine dell’alimentazione dei bovini da latte sono i foraggi e i mangimi. I foraggi rappresentano il principale fattore di specificità del Parmigiano Reggiano e il loro impiego ottimizzato consente di migliorare la funzionalità ruminale, il benessere delle bovine, la qualità del latte e anche l’economicità delle produzioni.
Ma perché le vacche che producono latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano devono mangiare foraggi locali? I cosiddetti foraggi locali, ovvero quelli prodotti nella zona del Comprensorio (province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a sud del fiume Po) sono fonte di microorganismi che, nel lungo processo di stagionatura, condizionano l’unicità delle caratteristiche di aromi e sapori del Parmigiano Reggiano. Tali alimenti devono essere ottenuti con tecniche produttive finalizzate alla produzione del latte destinato alla caseificazione. I risultati di numerose ricerche ormai dimostrano che le migliori risposte produttive e le ottimali condizioni di benessere si ottengono quando:
Per sostenere le esigenze nutrizionali delle vacche da latte è fondamentale disporre di fieni dotati di elevati contenuti di nutrienti biodisponibili e in particolare, di fibre velocemente degradabili nel rumine; tali obiettivi possono essere raggiunti coltivando i foraggi con determinate tecniche agronomiche e raccogliendo piante molto giovani che dovranno essere essiccate rapidamente per mantenerne inalterate le caratteristiche originali.
Foraggi che possono essere somministrati alle vacche da latte
Secondo il “Regolamento di alimentazione delle bovine” del consorzio del Parmigiano Reggiano, le vacche da latte possono alimentarsi con foraggi freschi ottenuti da prati naturali, da prati stabili polifiti, erba medica, erba di trifoglio, gli erbai di loietto, di segale, di avena, di orzo, di frumento, di granturchino, di sorgo da ricaccio, di panico, di erba mazzolina, di festuca, di fleolo, di sulla, di lupinella, somministrati singolarmente o associati tra loro. Anche gli erbai di pisello, veccia e favino purché associati con almeno una delle essenze foraggere precedentemente citate; i fieni ottenuti a mezzo dell'essiccamento in campo o mediante ventilazione forzata (aero essiccazione) delle essenze foraggere predette; il foraggio trinciato ottenuto dalla pianta intera del mais a maturazione latteo-cerosa o cerosa, somministrato immediatamente dopo la raccolta, nella dose massima di 15 kg/capo/giorno; le paglie di cereali, con esclusione di quella di riso.
Inoltre possono essere utilizzati i foraggi disidratati ottenuti con temperatura superiore a 100°C, nella dose massima di 2 kg/capo/giorno. Tale quantità non può essere cumulata con la parte di foraggi disidratati eventualmente fornita con i mangimi.
I foraggi vietati
L’esperienza pratica e scientifica sottolinea sempre di più come sia importante avere a disposizione fieni di buona qualità per la produzione di Parmigiano Reggiano foraggi, che rappresenta uno dei dettagli fondamentali nell’alimentazione delle vacche da latte che rende uniche le caratteristiche qualitative del Parmigiano Reggiano.
Per ciò che riguarda i foraggi, la ditta Terenziani Giovanni S.r.l. offre fieno di 1° taglio maggengo in formato balletta da 18kg e fieno pellettato in sacchi da 25 kg.
MANGIMI
Nell'alimentazione delle vacche da latte possono essere utilizzate le seguenti materie prime:
Possono inoltre essere utilizzati come aggiunta nei mangimi composti:
Al fine di poter realizzare un corretto razionamento, la somministrazione di mangimi deve avvenire nel rispetto delle dosi giornaliere riportate nella tabella qui sotto. Dal momento che è sempre necessario l'utilizzo di più materie prime, per ottenere un equilibrio tra i vari componenti della razione, nella tabella sono riportate anche le percentuali massime delle materie prime rispetto all'assunzione totale giornaliera di mangimi.
Materie prime |
Dose giornaliera massima kg/capo/giorno
|
% massima rispetto al totale di mangimi somministrati giornalmente
|
Mais in farina |
4 |
35 |
Mais schiacciato e/o pellettato |
3 |
30 |
Mais fioccato e/o estruso |
2 |
20 |
Mais totale |
6 |
50 |
Orzo (schiacciato e/o farina) |
3,5 |
30 |
Orzo (fioccato) |
2 |
20 |
Orzo totale |
4 |
40 |
Frumento + triticale + segale |
2 |
20 |
Crusca, cruschello, tritello, farinaccio e farinetta di frumento |
3 |
30 |
Frumento e derivati in totale |
4 |
40 |
Sorgo |
2 |
20 |
Avena |
1 |
10 |
Polpe secche di bietola (in fettucce e/o pellet) |
2 |
15 |
Farine di estrazione di soia |
2,5 |
25 |
Soia integrale (schiacciata, fioccata, tostata, estrusa o micronizzata) |
1 |
10 |
Farina di estrazione di girasole (30% proteine) |
1 |
10 |
Farine estrazione e/o expeller e/o panelli di lino e di germe di mais e di germe di frumento |
1 |
10 |
Fava e/o favino |
1 |
10 |
Pisello proteico |
1,5 |
15 |
Semola glutinata, glutine di mais e buccette di soia totale |
1 |
10 |
Seme integrale di lino |
0,3 |
3 |
Trinciato di cereali cerosi disidratati (mais, orzo, frumento, segale e triticale) |
2 |
20 |
Altre foraggere disidratate |
2 |
20 |
Foraggi disidratati in totale |
2 |
20 |
Tutti i mangimi devono avere l’etichetta con le materie prime contenute, che devono essere somministrate secche. È vietato anche l'impiego di polpe secche di bietola anche se preventivamente umidificate. I mangimi non possono essere conservati all'interno della stalla, ovviamente non devono essere ammuffiti, infestati da parassiti, deteriorati oppure contaminati da sostanze tossiche e nemmeno mangimi che contengano foraggi tagliati male e preparati al di fuori dell'azienda.
I Mangimi del Ducato per vacche da latte sono perfetti per l’alimentazione dei bovini utilizzati nella produzione di parmigiano-reggiano.
Abbiamo diversi tipi di mangimi, dai fioccati agli sfarinati:
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